![]() |
![]() |
![]() |
(A.Borghi - P.A.Bertoli) Siam tutti qui sull'autobus seduti ed assonnati, corron con poca voglia gli ultimi arrivati, ognuno prende posto in fondo al suo cantone, si chiude in un silenzio che è fatto di oppressione e gli operai sull'autobus son pronti per partire, le donne i vecchi e i giovani son stanchi di aspettare. Svoltato il primo angolo il sole ci colpisce, la luce cambia i visi e gli occhi ci ferisce e sembra che le bocche non vogliano parlare, che stare in quel silenzio sia un fatto naturale. lento cammina l'autobus il viaggio è cominciato ed il parlare è un fatto che sembra sia vietato. Ma certo non è vero, Maria non può tacere, si arma di un sorriso che non sa trattenere e parla a poco a poco con chi le sta più accanto e poi alza la voce: ora il silenzio è infranto, viaggia più allegro l'autobus quasi avesse capito, il muro del silenzio è stato demolito. Siam tutti un po' sorpresi colpiti svergognati, come se a quel silenzio fossimo rassegnati, la maschera del viso si scioglie come cera, la nostra faccia adesso diventa quella vera. Spedito imbocca l'autobus strade sempre più grandi e porta all'apertura del cuore dei viaggianti. Le idee prendono forma, ti escono dai denti e vanno a stuzzicare le orecchie dei presenti, si parla del lavoro, del misero salario, dei furti e degli abusi che compie il propietario e l'autobus si ferma, raccoglie facce nuove, dal fondo della mente qualcosa ora si muove. Ed è arrivata a tutti la voglia di parlare e la scoperta insieme che adesso si può fare e l'allegria sorprende i pigri ad origliare, che anche se non parlano restano ad ascoltare, l'autista è come noi, parla con il vicino, è nuovo in questo giorno l'autobus del mattino. Le donne i vecchi e i giovani non dico son già uniti, ma è come se lo fossero di più ogni minuto, perchè in ogni sillaba, che rovesciamo a imbuto, c'è dentro sempre un unico identico nemico, ognuno adesso parla di sè con il vicino, è un unico pensiero l'autobus del mattino. Il prezzo della carne, la misera pensione, i figli sulla strada della televisione e dei disoccupati e della repressione, gli affitti delle case, di un'altra occupazione e l'autobus ribolle di giusta ribellione, si parla dei soprusi compiuti dal padrone. E se ne va il silenzio, parliamo forte tutti, la colpa è del governo, "massa di farabutti", ci esplode dal di dentro la voglia di cambiare, insieme alla certezza che adesso si può fare, l'autobus ora è vita, il sole è entusiasmante, che bel mattino è questo, domani sarà raggiante! |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |